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sabato 13 aprile 2013

Crescent: aggiornamento fotografico sui lavori

Procedono spediti i lavori al Crescent, il discusso edificio a forma di mezzaluna, progettato dall'architetto catalano Ricardo Bofill. Ecco alcune foto di stamattina:




venerdì 12 aprile 2013

Marina d'Arechi, dopo il porto si punta alle opere di Calatrava

Marina d’Arechi ha in corso di attuazione il proprio programma di investimento articolato su due fasi distinte e consecutive dal punto di vista temporale. La prima fase, prossima al completamento, abbraccia la costruzione e la gestione della grande infrastruttura portuale dedicata alla nautica da diporto in senso stretto; la seconda fase, in avvio, è caratterizzata dalla costruzione e dalla relativa gestione delle opere a terra e del building progettato dall’Architetto Santiago Calatrava. Tale fase completerà l’offerta di un marina innovativo, in una concezione di Port Village della nautica, con attività di aggregazione, intrattenimento, vacanza e con servizi di eccellenza dedicati alla persona e non solo all’imbarcazione. Per quanto riguarda la conclusione della prima fase, l’estate vedrà il completamento della banchina sud con la viabilità e i caveau bateau, dell’area cantiere e officina con travel lift di 220 tonnellate, della banchina di riva, della dorsale nord, di cui oggi vediamo i pontili del lato di levante e i pali del lato di ponente e dei quattro chioschi, di cui due in banchina sud e due in quella di riva, con uno adibito a ristorante.Ci sarà anche uno dei maggiori impianti di rifornimento di carburante disponibili in Italia Meridionale, con 14 erogatori da 40 a 400 litri al minuto di velocità di erogazione, gasolio nazionale, gasolio defiscalizzato e benzina. Sono già state messe in opera le sei vasche in calcestruzzo di contenimento dei serbatoi.Saranno disponibili i parcheggi lungo il marina e le aree verdi e verrà, infine, adeguato il cancello di ingresso alla sua funzione di portale di entrata all’unico Port Village del Mediterraneo.Dopo aver superato brillantemente la prova invernale, grazie al lavoro della imponente diga di sopraflutto che offriva all’interno “calma piatta” mentre all’esterno infuriavano le forze della natura, Marina d’Arechi si appresta ad inaugurare la stagione dedicata all’intrattenimento e al benessere, con un ricco programma di eventi che ci accompagnerà per tutto il 2013.Con ristorante, bar e area cocktail, serate a tema ed eventi musicali, ludoteca, area fitness, area relax, calcetto per bambini, passeggiate lungo il mare, biciclette, si caratterizzerà non solo quale semplice ormeggio per la nautica da diporto, ma soprattutto come luogo esclusivo ed affascinante dove trascorrere piacevolmente il proprio tempo.Nel frattempo è stata anche avviata la procedura finalizzata alla realizzazione delle opere progettate da Santiago Calatrava.“Essere riusciti in soli due anni” ha commentato il presidente Agostino Gallozzi “a portare a compimento un’opera di dimensioni straordinarie, tra le più importanti del Mediterraneo, ci dice che la scelta di ricercare e aggregare le più alte professionalità ha finora pagato. Un investimento totalmente privato di 120 milioni di euro finalizzato alla costruzione di un porto turistico di alto tenore architettonico e che ottiene il sostegno costante dei più importanti istituti bancari, rappresenta un’impresa che vanta pochi esempi simili in Europa. Ma poiché Marina d’Arechi nasce per essere e dare alla città di Salerno anche qualcosa in più e cioè il tocco unico di uno degli architetti più importanti del mondo e poiché non vogliamo abbandonare la strada della qualità intrapresa fin dalla sua progettazione, abbiamo deciso di cercare nel modo più efficace chi possa costruire e gestire il Building nella maniera più professionale”.Il progetto di Marina d’Arechi nasce come un unicum composto di due facce: da un lato il porto turistico, dall’altro le opere a terra di Calatrava. La crescita del valore di una delle due fa crescere quello dell’altra.Da qui la scelta di aggregare nella compagine sociale, attraverso la cessione di una quota di minoranza a un valore coerente con l’importanza dell’opera, uno o più soggetti in grado di assicurare i più alti standard di realizzazione e gestione dell’impegnativa struttura di Calatrava, nel modo più funzionale per la sua effettiva riuscita.  “Se avessimo, infatti, scelto” ha aggiunto il presidente Gallozzi “di affidare esternamente l’azione ad un costruttore o ad un gestore, avremmo scisso questi soggetti dal progetto complessivo e dal suo obiettivo. Mentre è nostro interesse primario che le opere di Calatrava e l’infrastruttura portuale si leghino insieme nell’unico enorme e ambizioso progetto del Marina d’Arechi Salerno Port Village, rimanendo sotto la governance del Gruppo Gallozzi, socio di maggioranza.Perché adesso? Perché adesso, in un Paese che ci ha abituati ad una scarsa capacità nel portare a termine i progetti, siamo in grado di dimostrare la credibilità di un’opera portuale già completata e che farà da traino alla costruzione delle opere di Calatrava. L’aver rispettato le promesse ci rende più affidabili nella scelta di partner di standing più elevato”.Non è un caso che il percorso per la sua individuazione sia quello del beauty contest, cioè un percorso aperto e trasparente gestito con i criteri di una selezione privata. Per il rispetto degli azionisti di Marina d’Arechi e su suggerimento di Invitalia, società di investimento controllata dal Ministero dello Sviluppo Economico e socio al 20% con una way out a 7 anni con patto di retrocessione delle quote al Gruppo Gallozzi, è stata scelta la modalità più idonea a garantire il miglior livello di partnership capace di produrre il maggior valore.“Solo così il nostro progetto” ha concluso il presidente Gallozzi “potrà dare alla città di Salerno, non solo uno dei più grandi e bei marina del Mediterraneo, la credibilità e il prestigio di un’opera che svetta per qualità, ambizione e posizionamento internazionale, ma anche un gioiello architettonico senza pari nel mondo, che assicurerà la riqualificazione urbanistica di quella che era una delle zone più degradate della città.Ci auguriamo che il contesto territoriale in cui andiamo a collocarci punti a raggiungere gli stessi obiettivi e che le infrastrutture raggiungano i nostri stessi standard qualitativi, sostenendo l’azione di internazionalizzazione che stiamo portando avanti.Noi la nostra parte, e forse anche qualcosa in più, la stiamo facendo, rappresentando un esempio in controtendenza rispetto al difficile contesto economico internazionale. Siamo infatti l’unico intervento previsto in ambito regionale già entrato in funzione”.