Se hai segnalazioni o curiosità inerenti Salerno, scrivici all'indirizzo: info@urbanfile.org

mercoledì 25 settembre 2013

Riapre Palazzo Fruscione!

Palazzo Fruscione ed il complesso di San Pietro a Corte
Venti secoli di storia salernitana raccontati da un unico edificio: Palazzo Fruscione ha svelato questa mattina, al termine dei lavori di restauro iniziati nel 2009, le tante meraviglie storiche ed artistiche contenute al suo interno. Il complesso, noto soprattutto per essere una delle poche testimonianze di edilizia civile normanna, affonda le sue radici, è proprio il caso di dirlo, in un complesso termale romano, quasi certamente lo stesso le cui tracce sono visibile nell’adiacente San Pietro a corte. A testimoniare di quell’epoca uno splendido mosaico in tessere bianche e nere. Da allora l’edificio ha subito infinite trasformazioni, ospitando sepolture, botteghe altomedievali, fino a divenire residenza privata. Di tutte queste fasi è possibile cogliere traccia nelle architetture e negli affreschi recuperati ed oggi visibili all’interno del palazzo.


Un sito, Palazzo Fruscione, che il primo cittadino nel corso della cerimonia di inaugurazione ha definito «il simbolo di una ritrovata dignità cittadina». «Con la riapertura di Palazzo Fruscione e gli interventi nel complesso di San Pietro a corte –dice il sindaco De Luca- possiamo considerare morta la città delle chiancarelle e del degrado. Negli anni ’80 ho temuto che il degrado del centro storico fosse ormai irreversibile, ricordo le impalcature ed i palazzi pericolanti, lo spaccio di droga e le prostitute nei vicoli: c’è voluto un lavoro gigantesco, ma siamo riusciti a recuperare dignità e consapevolezza della grande storia di Salerno. E da lì siamo ripartiti per riaprire la città al mondo». L’edificio nelle intenzioni dell’amministrazione dovrà diventare un centro culturale polifunzionale, oltre che un attrattore turistico. «Ci stiamo confrontando –prosegue il primo cittadino- con le realtà culturali della città per mettere a punto un progetto di ampio respiro degno di questa sede».




Nessun commento: